Dal frigorifero alla lavatrice, dal televisore al congelatore, tutti i tipi di elettrodomestici sono accompagnati da un’etichetta energetica. Si tratta di un documento previsto dalle normative UE, nel quale sono riportate informazioni dettagliate sul consumo degli elettrodomestici e la classe energetica dei prodotti, seguendo i nuovi criteri europei per la progettazione ecocompatibile e l’efficienza energetica.
Questioni per addetti ai lavori? Tutt'altro. Una maggiore consapevolezza sulla classe energetica degli elettrodomestici permette di acquistare i prodotti che, a parità di prestazioni, offrono un consumo di energia elettrica più basso. In questo modo è possibile compiere scelte responsabili e informate, per ridurre i costi in bolletta e rendere la propria casa più sostenibile.
Come Life Company, siamo impegnati a guidare le persone nel compiere scelte di consumo più responsabili: passando agli elettrodomestici di nuova generazione è possibile diminuire il proprio impatto sull'ambiente e i costi energetici. Vediamo quali sono i consumi degli elettrodomestici e come ridurli in modo efficace.
Quanto consumano gli elettrodomestici?
Molte persone utilizzano ancora elettrodomestici obsoleti in casa, in quanto pensano che finché funzionano non valga la pena sostituirli con un nuovo dispositivo. In realtà, bisogna sempre valutare gli apparecchi in termini di efficienza energetica, comfort, silenziosità e consumo idrico, infatti a volte conviene spendere dei soldi per comprare un nuovo elettrodomestico, in quanto il minore consumo di energia elettrica può garantire un risparmio notevole nel lungo termine.
Ogni elettrodomestico, infatti, ha un determinato consumo elettrico, da cui dipende il suo impatto ambientale e la quantità di CO2 emessa. Tramite piccoli gesti quotidiani di risparmio energetico, finalizzati a ridurre i consumi di elettricità, è possibile ridurre le emissioni di anidride carbonica e risparmiare sulla bolletta. È stato calcolato che la legislazione UE, con la progettazione ecocompatibile e l’etichettatura energetica, farà risparmiare al consumatore medio quasi 300 euro all'anno, con un beneficio entro il 2030 di 230 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio in meno.
Ma quali sono i consumi degli elettrodomestici? L’energia elettrica utilizzata dagli apparecchi per la casa dipende da numerosi fattori, tra cui la classe energetica, la potenza assorbita, la modalità di funzionamento, il tipo di utilizzo e le ore di attivazione del dispositivo. Tra gli elettrodomestici più energivori c’è il condizionatore, infatti considerando un fabbisogno di freddo di 1300 kWh è possibile stimare un consumo di 425 kWh l’anno.
Anche il frigorifero è un dispositivo che consuma molta energia, con un modello di classe A che può richiedere fino a 305 kWh l’anno di energia elettrica, mentre usare un phon da 1.800 watt mezz’ora al giorno comporta un dispendio di 290 kWh l’anno. Tra gli apparecchi meno energivori ci sono invece i dispositivi elettronici, come il pc o il lettore DVD, mentre un televisore da 150 watt acceso 4 ore al giorno consuma intorno a 190 kWh l’anno di energia elettrica.
Ecco una tabella sui consumi degli elettrodomestici che riassume queste informazioni.
ELETTRODOMESTICO |
UTILIZZO |
CONSUMO |
Computer (150 W) |
2 ore al giorno |
95 kWh/anno |
Forno elettrico (2 kW) |
50 ore l’anno |
100 kWh/anno |
Ferro da stiro (1 kW) |
160 ore l’anno |
160 kWh/anno |
Televisore (150 W) |
4 ore al giorno |
190 kWh/anno |
Aspirapolvere (1,8 kW) |
110 ore l’anno |
198 kWh/anno |
Lavastoviglie (Classe A) |
220 cicli l’anno |
220 kWh/anno |
Frigorifero (Classe A) |
Sempre acceso |
305 kWh/anno |
Quali dati contiene l'etichetta energetica degli elettrodomestici?
La nuova etichetta energetica degli elettrodomestici riporta i seguenti elementi e informazioni:
- QR Code, scansionandolo con lo smartphone è possibile accedere a tutte le specifiche relative al consumo di quel prodotto;
- classe energetica dalla A alla G, dove la classe A è quella più efficiente con consumi più bassi, mentre la G quella meno efficiente con i consumi più alti, mentre nella nuova etichettatura non sono più previsti i simboli +++;
- consumo energetico sotto la scala di etichettatura, con l’effettivo consumo del prodotto (in kWh) che cambia a seconda della tipologia di dispositivo e del tempo impiegato per completare il ciclo di funzione principale;
- pittogrammi, simboli che restituiscono altre informazioni sui consumi e le caratteristiche del prodotto, variando in base alla tipologia di dispositivo. Per esempio, nelle etichette di lavatrici e lavastoviglie è riportato il pittogramma relativo al consumo di acqua e la capacità di carico, mentre altri pittogrammi possono essere relativi al tempo impiegato per completare il ciclo, oppure al livello di rumorosità espresso in decibel.
Come ridurre i consumi energetici degli elettrodomestici
Il consumo degli elettrodomestici rappresenta la prima fonte di spesa per l’energia elettrica e il gas, considerando non solo gli apparecchi come aspirapolvere e il forno ma anche lo scaldabagno e la caldaia del riscaldamento. Per ridurre i consumi energetici bisogna innanzitutto scegliere elettrodomestici della migliore classe energetica, considerando che ad esempio la differenza di consumo tra un frigorifero di classe G e uno di classe A può andare da oltre 600 kWh l’anno ad appena 138 kWh l’anno.
Tuttavia, non basta scegliere elettrodomestici ad alta efficienza per risparmiare energia in casa, ma è essenziale seguire alcune buone abitudini per usare correttamente gli apparecchi e non sprecare energia. Ecco alcuni consigli utili per diminuire i consumi elettrici degli elettrodomestici in modo semplice e immediato:
- utilizzare lavatrice, lavastoviglie e l’asciugatrice sempre a pieno carico;
- usare i programmi eco quando disponibili preferendoli a quelli convenzionali;
- usare ciabatte con interruttore per ridurre il consumo dello standby degli elettrodomestici;
- effettuare la manutenzione periodica degli elettrodomestici;
- regolare bene il termostato del frigorifero evitando gli eccessi;
- sbrinare regolarmente il frigo e il congelatore, oppure scegliere modelli No-Frost;
- lasciare spazio tra il frigo e la parete per favorire la dispersione del calore;
- posizionare il forno e il piano cottura lontani dal frigorifero;
- lavare i panni alle basse temperature e preferire i cicli brevi;
- regolare la temperatura a 26°C per il condizionatore.
Per riscaldare la casa in modo efficiente, invece, è possibile ricorrere a una caldaia di nuova generazione, attraverso la quale ridurre le spese per l’energia in casa e diminuire le emissioni di gas serra. L’opzione migliore per l’impianto a gas è la caldaia a condensazione, l’evoluzione della classica caldaia a gas, un apparecchio ad alta efficienza energetica che consuma meno e ha un basso impatto sull’ambiente. In particolare, sono disponibili diverse taglie di potenza per la caldaia a condensazione, sia a metano che a GPL, tutte in classe energetica A.
Ecco i principali vantaggi di una caldaia a condensazione:
- la tecnologia a condensazione riduce l’emissione di sostanze nocive grazie al bruciatore a premiscelazione;
- maggiore efficienza energetica garantita dalla capacità di trattenere e riutilizzare i fumi a differenza della caldaia tradizionale;
- possibilità di risparmio in bolletta, per abbattere i costi fino al 20% se utilizzata su un impianto classico e fino al 40% con impianti radianti;
- riduzione dei costi di gestione, in quanto il sistema di combustione assicura un rendimento costante durante tutto il funzionamento dell’apparecchio;
- possibilità di scegliere impianti ibridi, combinando la caldaia a condensazione a un sistema solare termico;
- possibilità di accedere agli incentivi fiscali dello Stato, ammortizzando il costo della caldaia a condensazione grazie alle agevolazioni pubbliche.
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