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Quanto consuma un frigorifero?

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Quando si fa economia domestica, sapere quanto consuma il frigorifero è tra le informazioni più importanti da avere a portata di mano per ridurre i consumi energetici.

Dimensioni, capacità di raffreddamento, classe energetica e posizione dell’elettrodomestico sono i principali fattori di cui tenere conto per scoprire quanto consuma un frigorifero.

Secondo i dati Istat oltre il 99% delle famiglie italiane possiede un frigorifero, un elettrodomestico che grazie alla bassa temperatura termoregolata rallenta la crescita dei batteri e la decomposizione degli alimenti, mantenendo intatte le caratteristiche organolettiche dei cibi.

In commercio sono disponibili diverse tipologie di frigorifero con funzionalità e accessori che contraddistinguono i vari modelli: dai frigoriferi monoporta, privi di congelatore, ai più diffusi doppia porta, dotati di un vano frigorifero e di un vano congelatore posto nella parte alta dell’elettrodomestico, fino a quelli combinati con tecnologia No-Frost. 

Esistono anche frigoriferi di grandi dimensioni e capacità, i cosiddetti “frigoriferi americani”, che si dividono in Side by Side, dotati di due vani affiancati, uno destinato ad ospitare il frigo e l’altro per il congelatore, e i French Door con quattro porte e dispenser di acqua e ghiaccio integrati nella parte esterna di una delle porte.

Quanto consuma un frigorifero?

Il frigorifero è un elettrodomestico che non dorme mai e funziona 24 ore su 24, senza interruzione. Il consumo energetico dell’apparecchio è influenzato da cinque diversi fattori: dimensioni dell’apparecchio, capacità di raffreddamento, posizione dell’elettrodomestico, stabilità di temperatura, classe energetica.

1. Dimensioni dell’apparecchio
In genere, a parità di classe di efficienza energetica, un frigo di grandi dimensioni consumerà di più rispetto a un modello di dimensioni più piccole. Naturalmente, è consigliabile scegliere un elettrodomestico adatto alle proprie necessità e adeguato al fabbisogno domestico;

2. Capacità di raffreddamento
Un modello dotato di una maggiore capacità di raffreddamento riduce i costi legati all’energia, ottimizza i consumi senza cali di prestazione ed evita inutili dispersioni di calore. Per risparmiare sui consumi e aiutare l’apparecchio a mantenere la giusta temperatura è preferibile lasciare qualche spazio vuoto all’interno del frigorifero: in questo modo l’aria fredda circola meglio e in maniera più uniforme. Ad esempio, quando le temperature esterne non sono eccessivamente calde, frutta e verdura possono essere conservate a temperatura ambiente.

3. Posizione dell’elettrodomestico
Per evitare perdite di efficienza, il frigorifero deve essere posizionato lontano da qualsiasi fonte di calore, come forno, termosifoni e finestre. Il caldo proveniente dall’esterno, infatti, fa aumentare la quantità di energia necessaria a mantenere la temperatura abbiamo impostato. Inoltre, il frigo non deve mai essere collocato troppo a ridosso alla parete di fondo della cucina per non compromettere il funzionamento della serpentina di raffreddamento, visibile nella parte posteriore dell’elettrodomestico, che deve disperdere il calore generato dal motore. L’ideale è collocare il frigorifero a circa 10 cm di distanza dalla parete per consentire una buona ventilazione. Va inoltre ricordato che la porta del frigo non deve essere lasciarla aperta troppo a lungo né aperta e chiusa di continuo altrimenti il compressore dovrà lavorare di più per mantenere al fresco i cibi.

4. Stabilità di temperatura
È la capacità del frigorifero di mantenere la temperatura interna costante anche in presenza di variazioni climatiche o ambientali. Va ricordato che, in genere, il frigo consuma di più in estate perché lo sbalzo termico tra interno ed esterno è maggiore. La temperatura raccomandata per il frigorifero, secondo le indicazioni fornite da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo ecosostenibile), è tra 1 e 4°C e per il congelatore è -18°C. Per ogni grado al di sotto di queste temperature il consumo aumenterà del 5%.

5. Classe energetica
Ogni frigorifero è dotato di etichetta energetica, obbligatoria in tutti i paesi membri dell’Unione Europea dal 2011, che riporta i dati relativi al consumo e l’indicazione della classe energetica di efficienza. Le classi energetiche vanno da A a G e ognuna di esse corrisponde a un livello di consumo, risparmio energetico e costi.

Gli apparecchi di classe A (verdi) sono quelli che consumano meno energia, e ciò significa che sono i più efficienti dal punto di vista energetico, mentre gli apparecchi di classe G (rosso) sono quelli che consumano più energia. Sull’etichetta energetica è presente anche QR Code grazie al quale i consumatori, attraverso una semplice scansione con lo smartphone, possono ottenere ulteriori informazioni (non commerciali) sull’elettrodomestico. Per sapere quanti kW consuma un frigorifero basta moltiplicare il prezzo del kWh, reperibile sul contratto stipulato con il fornitore luce, per il consumo medio del frigo espresso in Watt.

Come ridurre i consumi di un frigorifero: 3 consigli utili 

Bastano pochi e semplici accorgimenti per ridurre il consumo energetico del frigo e risparmiare in bolletta:

  1. Organizzare gli spazi, non posizionare oggetti voluminosi davanti alle prese d’aria e non sovraccaricare i ripiani del frigorifero per favorire un’adeguata circolazione dell’aria ed evitare l’accumulo di brina;
     
  2. Conservare i cibi con cura aiuta a risparmiare una grande quantità di energia: ad esempio, frutta e verdura trovano spazio nel ripiano più basso perfetto anche per carne e pesce. I ripiani superiori del frigo, invece, dove la temperatura è più alta, sono destinati a latticini, affettati e uova. Infine, nel ripiano centrale è consigliabile riporre alimenti già cotti. È importante ricordare che il cibo deve raffreddarsi a temperatura ambiente prima di essere riposto in frigorifero per ridurre la dispersione di calore all’interno dell’apparecchio. Inoltre, gli alimenti devono essere conservati negli appositi contenitori perché i cibi scoperti rilasciano umidità che causa un sovraccarico di lavoro per il compressore e un conseguente dispendio energetico;
     
  3. Controllare periodicamente le guarnizioni dell’elettrodomestico e assicurarsi che non siano né rotte né consumate o potrebbero verificarsi perdite di aria fredda che determinano la formazione di ghiaccio all’interno del frigorifero.

 

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