Abitudini consolidate, scarsa conoscenza, disattenzione o pigrizia sono alcuni dei nemici del risparmio energetico in azienda. Spesso, per risparmiare tempo, a fine giornata lavorativa si lasciano accesi i dispositivi elettronici come computer, video e stampanti, sapendo che dopo pochi minuti entreranno in modalità standby.
Lo standby è una funzione di cui dispongono tutti i dispositivi elettronici di nuova generazione, che consente di ridurre notevolmente il loro consumo elettrico facendoli entrare in una fase di "quiescenza" quando rimangono inutilizzati. Tuttavia, lo standby riduce il consumo, ma non lo elimina completamente.
Il consumo del PC in standby, secondo i dati rilevati dal gruppo di ricerca eErg del Politecnico di Milano, è di circa 175 Wh, mentre un router per la connessione a internet in standby consuma circa 108 Wh. Si tratta di un assorbimento di corrente elettrica basso, ma che moltiplicato per tutte le ore di funzionamento in standby e il numero di dispositivi presenti in azienda, può arrivare a un costo economico e ambientale considerevole.
I consumi dei PC in standby mode a livello globale
L'impatto dello standby diventa ancora più evidente e preoccupante quando si analizza da una prospettiva macro. Uno studio dell'American Council for an Energy-Efficient Economy (ACEEE), un'organizzazione no profit che si occupa della ricerca per la riduzione dello spreco di energia e il contrasto al cambiamento climatico, ha calcolato che a livello globale il consumo di energia in standby, sia in ambito aziendale che privato, rappresenta il 2% dei consumi di elettricità ed è responsabile dell’1% delle emissioni globali di CO2.
Si tratta di percentuali che possono sembrare ridotte ma in realtà sono valori significativi, considerando che si tratta di energia che viene semplicemente dispersa e rappresenta quindi un danno economico ed ecologico. Lo standby, infatti, nonostante in alcuni ambiti possa essere una funziona utile, se utilizzato in modo eccessivo comporta un consumo di energia insostenibile.
Quanta energia elettrica consuma il PC in standby?
Appurato che il PC in standby consuma corrente, vediamo di quanta energia elettrica si tratta e qual è l’impatto sui costi energetici che le aziende devono sostenere. Innanzitutto, bisogna specificare che il consumo elettrico di un computer non è sempre uguale, ma dipende da vari aspetti come il tipo di PC, le caratteristiche tecniche degli elementi hardware e le periferiche collegate.
I PC fissi delle postazioni di lavoro hanno un consumo di circa 1,5-5,5 Watt per ora (Wh) quando sono inattivi, mentre un monitor PC in standby continua a consumare circa 5-10 Wh. I PC portatili sono senza dubbio meno energivori in modalità dormiente, infatti hanno un consumo intorno a 0,6 Wh in standby. Se il computer è collegato anche a una stampante il consumo elettrico aumenta, infatti può andare da 3-4 Wh per i modelli a getto d’inchiostro a 10 Wh per quelli laser.
Considerando il consumo in standby di un solo computer con monitor, utilizzato per 8 ore al giorno e lasciato inattivo per le restanti 16 ore, si ottiene una quantità di energia elettrica sprecata di circa 38-90 kWh l’anno. Ipotizzando un prezzo dell’elettricità di 0,50 euro/kWh, si tratta di una spesa aggiuntiva di 19-45 euro l’anno per ogni PC. Ad esempio, una piccola impresa con 15 dipendenti e altrettanti computer, uno per ogni dipendente, arriva a spendere 285-675 euro l’anno per lo standby dei PC.
È evidente come questi costi possano diventare totalmente insostenibili per una media o grande azienda con centinaia o migliaia di dipendenti e di computer lasciati in standby, perciò è importante a tutti i livelli adottare degli accorgimenti in grado di limitare questo spreco energetico. Secondo lo studio legato al progetto INDUCE finanziato dall’UE, il modo migliore per diminuire i costi energetici in azienda è sensibilizzare i dipendenti al risparmio energetico, attraverso la partecipazione della forza lavoro nelle strategie di ottimizzazione energetica e sostenibilità.
Come non fare andare il PC in standby e ridurre i consumi
Analizzato l'impatto economico che può avere l'uso non necessario dello standby nelle aziende, comprese le sue conseguenze negative sull'ambiente, vediamo alcuni consigli efficaci per diminuire gli sprechi energetici nelle imprese, mediante l’adozione di pratiche più sostenibili per evitare lo standby del PC.
- Durante le pause dei lavoratori dal lavoro al computer (ad esempio la pausa pranzo o durante le riunioni), se non fosse possibile spegnere il PC bisogna almeno chiudere le finestre del browser e tutti i programmi. Anche in fase di standby, infatti, il computer consuma una quantità superiore di energia in base alle applicazioni che sono rimaste in esecuzione.
- A fine giornata bisogna spegnere completamente tutti i dispositivi elettronici in ufficio. Per risparmiare tempo è possibile usare delle ciabatte multipresa con interruttore, in questo modo si possono spegnere tutti gli apparecchi con un solo gesto evitando di disattivare manualmente tutti i device.
- Bisogna cercare di razionalizzare e limitare il numero degli apparecchi presenti in azienda. Ad esempio, è possibile evitare di avere una stampante per ogni postazione lavorativa, usando una sola macchina più performante per tutte le postazioni, per ridurre i consumi ed evitare la presenza di più stampanti in standby allo stesso tempo.
- Anche le classiche "facilities" da ufficio, come le macchine per il caffè, consumano energia se lasciate in standby; meglio quindi spegnere tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici prima di andare via dall’ufficio.
- I cavi di alimentazione, anche quando sono connessi a un’apparecchiatura spenta, se rimangono inseriti nelle prese elettriche causano una piccola dispersione di energia. Per eliminare anche questo spreco è possibile installare un interruttore centrale, oppure un sistema di gestione e monitoraggio che consenta di staccare dalla rete elettrica i locali aziendali che non necessitano di rimanere collegati. I costi necessari per installare questi dispositivi verranno presto riassorbiti dal risparmio in bolletta.
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