La lavatrice è diventato ormai un elettrodomestico irrinunciabile nella nostra vita, ma quanto incide sulla bolletta?
Da semplice elettrodomestico, la lavatrice si è trasformata in un indispensabile alleato che fa risparmiare molto tempo, ma se utilizzato senza le dovute accortezza, rischia di diventare un nemico del risparmio.
Secondo un'indagine Istat, oltre il 95% delle famiglie italiane possiede una lavatrice che utilizza regolarmente. Per dare un’idea, solo il frigorifero la batte sulla presenza e utilizzo in casa, infatti, quest’ultimo è presente in oltre il 99% delle famiglie italiane. In media le famiglie italiane fanno 3,5 lavaggi a settimana, chiaramente il dato varia in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
Vista la sua grande diffusione, è certamente importante sapere cosa incide sui consumi energetici di una lavatrice e come utilizzarla al meglio, per evitare sprechi e risparmiare sulla bolletta energetica.
Quanto consuma una lavatrice?
Il costante progresso tecnologico ha portato, anno dopo anno, allo sviluppo di lavatrici con un’efficienza energetica sempre più elevata, quindi i modelli più recenti consumano meno energia elettrica rispetto ai modelli più vecchi, con un evidente risparmio energetico. A tal proposito va ricordato che, come stabilito dal Regolamento 1015/2010 dell’Unione Europea, a partire dal 2011 gli elettrodomestici appartenenti a classi energetiche inferiori alla classe A non possono più essere immessi sul mercato.
Le variabili principali che incidono sui consumi di una lavatrice sono la classe energetica dell’elettrodomestico e i chilogrammi di carico, in altre parole quanta biancheria ci mettiamo dentro per ciascun lavaggio.
Per conoscere la classe energetica di una lavatrice è sufficiente consultare l’apposita etichetta energetica, posta sull’elettrodomestico, divenuta obbligatoria dal dicembre 2011 per le lavatrici a uso domestico.
Una tabella pubblicata dall’ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, calcola i costi per 6 kg e 9 kg di carico, comparando lavatrici appartenenti a diverse classi energetiche.
Per un carico di 6 kg, una lavatrice di tripla classe A ha un consumo annuo inferiore a 154 kW/h e un costo per l'energia elettrica inferiore a 28 euro all’anno. A parità di carico, una lavatrice di classe D consuma oltre 290 kWh all’anno e il costo in bolletta va oltre i 62 euro all’anno.
Le differenze si fanno più marcate, ovviamente, per un carico maggiore. Per un carico di 9 kg il consumo di una lavatrice di tripla classe A è inferiore a 218 kW/h all’anno e il costo annuale è inferiore ai 39 euro. Una lavatrice di classe D consuma invece anche più 413 kW/h all’anno per un prezzo in bolletta di oltre 74 euro.
Come ricorda l’ENEA, i consumi di energia indicati sono stati misurati per i cicli di lavaggio a 60°C e 40°C. Il consumo reale, ovviamente, può essere diverso in quanto dipende anche dalle modalità e dalla frequenza di utilizzo e, soprattutto, dalla temperatura di lavaggio scelta. Un ciclo di lavaggio a 90°C produce un consumo energetico e un relativo costo superiori, quasi il doppio, del ciclo a 60°C.
Come ridurre i consumi di una lavatrice
Le soluzioni per contenere il consumo della lavatrice sono svariate e facilmente applicabili da tutti. Vediamo alcuni consigli per risparmiare sulla bolletta della luce ottenendo comunque un bucato pulito:
- utilizzare lavatrici di classe energetica tripla A, come si può intuire dal paragrafo precedente, avere un elettrodomestico di classe energetica più alta è il primo passo per iniziare risparmiare, dunque se si ha un vecchio modello, forse è giunto il momento di sostituirlo.
- effettuare una regolare manutenzione, la lavatrice è fatta da diverse componenti, quindi pulire i filtri e utilizzare prodotti anticalcare, certamente aiuta ad avere un elettrodomestico più efficiente, non solo dal punto di vista energetico.
- utilizzare la lavatrice solo a pieno carico, ciò permette di raggruppare più capi di abbigliamento in uno stesso lavaggio. Con questa semplice soluzione si ottengono due vantaggi: da una parte si riduce la frequenza dei lavaggi, dall’altra viene ottimizzato il consumo energetico e di acqua.
- evitare lavaggi a temperature troppe elevate, selezionare un lavaggio a temperature più basse è la soluzione ideale per ridurre i consumi energetici della lavatrice. Più le temperature sono alte, maggiore è il dispendio di energia per riscaldare l'acqua alla temperatura richiesta. Va ricordato, infatti, che ormai molti saponi per lavatrice si sciolgono e puliscono più che bene anche a basse temperature, già a 30 gradi.
- scegliere saponi che favoriscono il risparmio energetico, questo consiglio è collegato al punto precedente, infatti, sui flaconi di detersivi per lavatrice è sempre evidenziata la temperatura a cui agiscono, quindi è bene scegliere quelli che hanno un elevato potere igenizzante già a basse temperature.
- scegliere il programma di lavaggio ECO, tutti i modelli di lavatrice più moderni hanno un programma a risparmio energetico, quindi, salvo esigenze particolari, questa modalità è sempre da preferire a tutte le altre.
- sfruttare le fasce orarie, oltre a scegliere una tariffa luce conveniente, l’obiettivo deve essere quello di utilizzare la lavatrice quando l’elettricità costa meno. In caso di tariffa bioraria, ad esempio, è opportuno programmare i lavaggi nelle fasce orarie serali, nei giorni festivi e nei fine settimana.
- monitorare i consumi, è importante per imparare a gestire al meglio la lavatrice. I consumi si possono calcolare in modo semplice, moltiplicando la potenza in watt della lavatrice per le ore di utilizzo. Il risultato ottenuto va poi moltiplicato per il prezzo medio dell’energia. In questo modo si ottiene una buona stima del costo in bolletta della lavatrice. Per chi ama la tecnologia esistono invece dei misuratori di consumi elettrici o delle smart plug. Questi strumenti monitorano la potenza impiegata dall’apparecchio e il suo consumo energetico in un determinato arco di tempo, consentendo dei calcoli più precisi dei costi energetici.
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