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Vino sostenibile: cos'è e come riconoscerlo

Vino sostenibile: cos'è - A2A

La transizione ecologica sta avvenendo anche nel settore vitivinicolo, una delle principali eccellenze del nostro Paese, con il vino sostenibile che sta conquistando scaffali ed enoteche, oltre ai palati di moltissimi appassionati. La sostenibilità interessa le aziende vitivinicole a 360 gradi: dall’eliminazione dei pesticidi nelle coltivazioni a un maggiore rispetto della biodiversità e degli ecosistemi naturali, fino alle soluzioni per il riutilizzo degli scarti di lavorazione secondo i principi dell’economia circolare.

L’idea alla base dei vini ecosostenibili è quella di realizzare un prodotto di eccellenza, ma con un uso razionale delle risorse e il pieno rispetto dei lavoratori e del territorio. Si tratta di un approccio sempre più diffuso, con il numero di aziende che scelgono di produrre vini sostenibili che aumenta ogni anno. Secondo una ricerca dell'Università di Siena, il PIL nazionale legato alla produzione di vino green è aumentato del 30%, arrivando a un valore di 4 miliardi di euro.

Cos’è il vino sostenibile

Quando si parla di vino sostenibile ci si riferisce a un prodotto che rispetta determinati aspetti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Innanzitutto, è un vino che ha un impatto ridotto sull’ambiente, ad esempio attraverso l’uso responsabile dell’acqua e del suolo, ma anche tramite l’impiego di energia rinnovabile per realizzare operazioni come la raccolta, il trasporto e la lavorazione dell’uva. Ciò include anche l’utilizzo di bottiglie realizzate in modo sostenibile, ad esempio mediante vetro riciclato o prodotto in stabilimenti alimentati da fonti rinnovabili.

In secondo luogo, il vino sostenibile rispetta tutti i criteri di sostenibilità sociale, offrendo condizioni dignitose ai lavoratori nei campi, tutelando il territorio per preservare il benessere della collettività e contribuendo allo sviluppo sostenibile della società, ad esempio attraverso l’enoturismo sostenibile. Questo approccio viene anche definito viticoltura integrata. Che cos’è la viticoltura sostenibile integrata? Si tratta di un sistema di produzione del vino che unisce vari metodi e tecniche di diversi ambiti, dall’ecologia della vigna alla lotta biologica e ai sistemi agronomici.

Le caratteristiche dei vini sostenibili

In un vigneto sostenibile il suolo viene trattato con tecniche sostenibili e attente alla salute dell’uomo, favorendo così l’equilibrio e la qualità della vite. Anziché ricorrere al diserbo chimico (ossia l’eliminazione delle piante infestanti tramite prodotti chimici), nei vigneti biologici e biodinamici le aziende mantengono la superficie del terreno coperta da una coltura erbacea (inerbimento) con numerosi vantaggi: riduce l’erosione del suolo, diminuisce l'impiego di fertilizzanti e aumenta la biodiversità del soprasuolo e del sottosuolo.

Se la Commissione Europea entro il 2030 punta a ridurre del 50% l’impiego dei pesticidi chimici, per i produttori di vino sostenibile questo obiettivo è già una realtà. Per ottenere un prodotto di qualità, infatti, queste aziende sono consapevoli che è fondamentale avere a disposizione un ecosistema sano: da qui, l'impegno a garantire un perfetto equilibrio tra le viti e il terreno in cui crescono, con l’eliminazione di pesticidi, erbicidi e fitofarmaci di sintesi.

Un’altra caratteristica del vino sostenibile è la circolarità. Ogni anno con la potatura delle piante di vite viene prodotta una notevole quantità di residui di potatura (i cosiddetti sarmenti). Anziché scartarli ed eliminarli, i sarmenti possono essere riutilizzati in un’ottica di economia circolare, ad esempio destinandoli all'impiego come biomassa a fine energetico o compostaggio, per ottenere energia pulita da riutilizzare nelle aziende vitivinicole o nelle abitazioni vicine oppure humus da destinare ai vigneti per aumentare le sostanze organiche del suolo.

Come riconoscere un vino sostenibile

Attualmente non esiste una normativa o un disciplinare per il vino sostenibile, ovvero delle regole comuni per regolamentare l’utilizzo del termine sostenibile nel vino come avviene invece per il vino biologico. Esistono però degli standard volontari, pubblici o privati, che definiscono dei parametri da rispettare affinché un’impresa possa essere considerata sostenibile. Il consumatore che desidera acquistare vini sostenibili, quindi, può cercare le bottiglie che riportano in etichetta il logo di una delle certificazioni di sostenibilità per il settore vitivinicolo.

Le principali certificazioni italiane sono due:

  • Certificazione Equalitas: rilasciata a partire dal 2015 certifica il rispetto dei tre pilastri della sostenibilità: ambientale, economico e sociale. Si rivolge a tutti i soggetti che contribuiscono alla filiera vitivinicola, tra cui agricoltori, trasformatori e consorzi di tutela.
  • Programma VIVA: creato nel 2011 e promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, si tratta dello standard pubblico di riferimento per valutare le prestazioni di sostenibilità delle aziende vitivinicole in base a 4 indicatori di qualità: aria, acqua, vigneto e territorio.

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