Le wallbox, dette anche stazioni di ricarica a parete, sono una soluzione di ricarica domestica per veicoli elettrici, dispositivi compatibili con la maggior parte dei modelli di automobili a zero emissioni attualmente disponibili in commercio. Nonostante siano sistemi facili e intuitivi da utilizzare, è comunque importante sapere bene come ricaricare l’auto elettrica in ambito domestico.
Di solito i veicoli restano in sosta nel box o nel posto auto per diverse ore, soprattutto la notte. Questo tempo può essere sfruttato per ricaricare la batteria del proprio veicolo elettrico, in modo tale da ritrovare al mattino la batteria completamente carica e con il massimo dell’autonomia a disposizione. Ecco alcuni consigli pratici su come ricaricare l’auto elettrica in casa con una wallbox.
Perché installare una wallbox in casa?
Le normali prese di corrente, come le Schuko comunemente utilizzate per gli elettrodomestici ad alto voltaggio, non sono progettate per resistere a potenze elevate per molte ore continuative, come quelle richieste da un’auto elettrica in carica.
Bisogna quindi adottare tutti gli accorgimenti per poter disporre di un punto di ricarica sicuro nella propria abitazione, ad esempio dotandosi di una wallbox domestica, allo scopo di evitare pericolosi incidenti e rendere la ricarica dell’auto elettrica più veloce ed efficiente.
Per questioni di sicurezza e ottimizzazione dei tempi di ricarica, considerata la ricarica notturna dei veicoli a zero emissioni, la wallbox risulta lo strumento migliore per una ricarica sicura e performante del proprio veicolo EV, in quanto riduce il rischio di sovraccarichi al sistema elettrico domestico.
Inoltre, la ricarica dell’auto elettrica tramite wallbox permette di risparmiare energia elettrica, riducendo gli sprechi di elettricità e interrompendo la ricarica una volta che la batteria è completamente carica. Il dispositivo consente anche di programmare la ricarica nel momento desiderato, ad esempio nelle fasce orarie in cui il costo dell’energia elettrica è più conveniente per chi una tariffa elettrica bioraria.
Come si ricaricano le auto elettriche con la wallbox
Chi desidera conoscere come ricaricare l’auto elettrica da casa con una wallbox, ad esempio perché ha appena comprato una macchina elettrica con gli incentivi dell’Ecobonus 2022, deve sapere che si tratta di un’operazione davvero molto semplice. La wallbox è un dispositivo che si installa all’impianto elettrico domestico, per poi fissare l’apparecchio a parete, sebbene esistano anche modelli a colonnina con installazione libera.
Dopodiché, basta collegare l’auto elettrica con il cavo di ricarica della wallbox, avviando il trasferimento di energia elettrica dalla rete domestica al veicolo da ricaricare. Una volta terminata la carica bisogna soltanto staccare il cavo, ad ogni modo molte wallbox bloccano l’erogazione di energia elettrica in modo automatico, per evitare gli sprechi quando la ricarica è terminata.
Come si paga la ricarica delle auto elettriche tramite wallbox
Quando si ricarica l’auto elettrica in casa con una wallbox, oppure un veicolo ibrido plug-in con batteria ricaricabile esternamente, il costo della ricarica dipende dalla propria tariffa elettrica. La spesa è legata al prezzo dell’energia elettrica al kWh, quindi basta sapere qual è il valore fissato nel contratto con il proprio fornitore di energia e calcolare facilmente quanto costa una ricarica.
Ad esempio, considerando una macchina elettrica con una batteria da 50 kWh e un livello di carica del 20%, con un costo dell’elettricità di 0,50 euro al kWh, per portare la batteria al 100% di carica sono necessari 40 kWh, per un prezzo della ricarica pari a 20 euro. Per risparmiare sul costo della ricarica bisogna sottoscrivere un’offerta luce per la casa conveniente, valutando bene la fornitura più adatta al proprio fabbisogno energetico ed economicamente conveniente.
Servono autorizzazioni per la ricarica dell’auto elettrica con wallbox?
Per installare una wallbox non occorre richiedere un permesso al proprio fornitore di energia, inoltre non è necessario avviare alcuna pratica nei confronti del gestore di rete, né chiedere autorizzazioni al comune.
Tuttavia, se la potenza standard di 3 kW non dovesse essere sufficiente, in quanto la ricarica dell’auto elettrica in casa causa problemi come il distacco della corrente, in questo caso è possibile richiedere un aumento di potenza del contatore. Basta rivolgersi al proprio fornitore di energia, il quale comunicherà la richiesta al distributore locale.
Per una scelta ancora più sostenibile, una soluzione da prendere in considerazione è collegare la wallbox all’impianto fotovoltaico. Questa opzione consent e da un lato di ammortizzare ulteriormente i costi per le ricariche, dall’altro permette di scegliere di ricaricare il proprio veicolo anche nelle ore serali se l’impianto è dotato di accumulo fotovoltaico, senza appoggiarsi ulteriormente sulla rete elettrica nazionale.
Con la wallbox non occorre cambiare contatore
Con l’installazione del la wallbox non bisogna cambiare il contatore, ma è sufficiente collegarla a quello già esistente, come se fosse un qualsiasi elettrodomestico di casa. Inoltre, non è necessaria una contabilizzazione separata dell'elettricità utilizzata per la ricarica del proprio veicolo elettrico.
Per evitare black out si possono utilizzare stazioni di ricarica con l’erogazione di corrente regolabile. Questo tipo di dispositivi di ricarica monitorano costantemente i consumi domestici, gestendo automaticamente la quantità di energia elettrica assorbita dall’auto, per evitare il superamento della potenza massima erogata dal contatore. Di solito è meglio ricaricare l’auto durante le ore notturne, quando nella maggior parte dei casi i consumi domestici sono più bassi.
Le stazioni di ricarica per veicoli elettrici che regolano automaticamente la potenza sono molto utili, anche quando vengono collegate a un impianto fotovoltaico.In tal modo, infatti, è possibile massimizzare l’autoconsumo con vantaggi importanti di risparmio economico.
Quanto tempo occorre per ricaricare un’auto elettrica con la wallbox?
La velocità di ricarica dipende da tre fattori principali:
- la capacità della batteria del veicolo;
- la potenza erogata per ricaricare l’auto;
- la potenza massima supportata dal caricabatteria interno al veicolo .
Ovviamente, maggiore è la capacità di una batteria più tempo occorrerà per ricaricarla. In media, le auto elettriche hanno batterie comprese tra 30 e 50 kWh, ma esistono anche veicoli a zero emissioni con batterie di taglia più piccola o più grande. Una ricarica completa con una wallbox da 3,7 kW richiede circa 5 o 6 ore, invece una ricarica a 7,4 kW richiede circa 2 o 3 ore di tempo.
Questi tempi sono stimati per veicoli completamente scarichi, ovvero con il 20% di carica residua, tenendo conto della capacità media delle batterie attualmente in circolazione. Tuttavia, raramente si fa una ricarica completa partendo da una batteria completamente scarica, per cui i tempi di ricarica sono in genere inferiori.Anche questo valore dipende da quanti chilometri ha già percorso il veicolo, perciò da quanta energia ha consumato durante tutta la giornata.
Wallbox A2A: una soluzione vantaggiosa e sostenibile
Costruita con materiali riciclati, la Wallbox A2A è la soluzione ideale per semplificare la mobilità elettrica. Grazie alla gestione delle ricariche tramite smartphone, scaricando l’app E-moving e procedendo alla configurazione, con un’unica app si possono gestire sia le ricariche a casa sia quelle su strada.
Le Wallbox A2A includono diversi servizi:
- ricarica in Plug&Charge o con RFID Card;
- connettività Wi-Fi e 3G/4G;
- regolazione automatica della potenza;
- gestione con App E-moving;
- un bonus di 80€ per la ricarica pubblica con servizio A2A E-moving.
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